Il pane, la pizza, le torte sono tre prodotti cerealicoli della nostra cucina, frutto della conoscenza dell’uomo, risultato dell’impastamento di acqua e farina. Si possono raccontare utilizzando tre semplici parole: accompagnare, sostenere, contenere. Il pane elemento primario della civiltà del mediterraneo accompagna ogni tipo di vivanda. La stessa pasta del pane opportunamente schiacciata sostiene i più svariati ingredienti, per realizzare la pizza, manufatto italiano conosciuto in tutto il mondo; oppure può accadere che questa pasta ripiegata su se stessa possa accogliere e contenere del cibo e avremo le torte, prodotti che racchiudono ogni sorta d’ingrediente con la praticità che questi possano cuocere ed essere trasportati al loro interno. Il pane, la pizza e le torte sono tre oggetti gastronomici vanto della cucina italiana.
domenica 27 aprile 2025
IMPASTARE
Il pane, la pizza, le torte sono tre prodotti cerealicoli della nostra cucina, frutto della conoscenza dell’uomo, risultato dell’impastamento di acqua e farina. Si possono raccontare utilizzando tre semplici parole: accompagnare, sostenere, contenere. Il pane elemento primario della civiltà del mediterraneo accompagna ogni tipo di vivanda. La stessa pasta del pane opportunamente schiacciata sostiene i più svariati ingredienti, per realizzare la pizza, manufatto italiano conosciuto in tutto il mondo; oppure può accadere che questa pasta ripiegata su se stessa possa accogliere e contenere del cibo e avremo le torte, prodotti che racchiudono ogni sorta d’ingrediente con la praticità che questi possano cuocere ed essere trasportati al loro interno. Il pane, la pizza e le torte sono tre oggetti gastronomici vanto della cucina italiana.
lunedì 20 maggio 2024
Maccheroni al ragù chiaro di coda
Nella mia cucina spesso utilizzo come ingredienti le
parti del 5/4, in questa ricetta ho impiegato la coda per preparare un gustoso
ragù per condire dei maccheroni. E’ una ricetta dove è esaltata l’artigianalità
e allo stesso tempo valorizzato un taglio
di carne del quinto quarto: la coda. La preparazione del piatto richiede
un lungo tempo di cottura per le caratteristiche della carne, fibra tenace e
abbondanza di robusto tessuto connettivo. I semplici ingredienti di questa
ricetta, cucinati sapientemente, doneranno consistenze, gusti e sapori che
faranno di questo cibo un pregiato piatto della cucina del nostro territorio.
RAGU’ DI
CODA
Ingredienti
-
Sedano
50gr (½ costa)
-
Carota
50 gr (una carota piccola)
-
Cipolla
50 gr (una cipolla non grande)
-
Olio
extra v.
-
Concentrato
-
Coda
-
Sale
-
Maggiorana
PROCEDIMENTO
-
Preparare le verdure per la base aromatica, lavandole e
tagliandole in piccoli cubetti (taglio brunoise).
-
Preparazione del soffritto: versare le verdure in una pentola
assieme a parte dell’olio (3 cucchiai circa) e girarli insieme affinché l’olio
ricopra tutte le verdure, in questo modo non si attaccheranno al fondo della
pentola e il calore grazie all’olio si distribuirà più uniformante durante la
cottura. Far cuocere fino a quando le verdure avranno raggiunto un leggero
colore dorato. Consiglio di usare un coperchio per una migliore riuscita del
soffritto. (Meno potenza di fuoco, più calore nella pentola, gestione più
tranquilla del soffritto).
-
Rosolatura coda: in una padella versare il restante
olio, quando sarà caldo adagiarvi i pezzi di coda rosolandoli da entrambi i
lati, facendo attenzione agli eventuali schizzi d’olio caldo. L’imbrunimento della superficie della carne
grazie alla rosolatura aumenterà la gamma di aromi, reazione di Maillard.
-
Composizione ragù: una volta preparato il soffritto
aggiungere il concentrato diluito in un mestolino d’acqua, mescolare con le
verdure, unire la carne prima rosolata, versare acqua fino a copertura della
coda, Mettere il coperchio e far cuocere a fuoco moderato per circa 3 ore,
comunque fino quando la carne della coda si staccherà facilmente dall’osso.
-
Preparazione condimento una volta cotta la coda, spolparla e
aggiungere i pezzettini ottenuti nel liquido rimasto nella pentola dopo la
cottura della coda, far ribollire per qualche minuto, a questo punto il
condimento sarà pronto.
Due
consigli per preparare un buon piatto di pasta:
. Il primo è quello di girare la pasta per
alcuni secondi appena si mette a cuocere, per evitare che si attacchi. Infatti,
appena la pasta entra in contatto con il calore dell’acqua di cottura l’amido
contenuto inizia a gelatificare e una piccola quantità ne fuoriesce rendendo la
superficie collosa e facendone incollare i pezzi nei punti in cui rimangono in
contatto. Per evitare questo si mescolata, così intorno alla pasta si forma una
pellicola isolante e l’amido fuoriuscito si disperde nell’acqua di cottura.
- Il secondo è quello di lasciare la pasta sul condimento per alcuni secondi
prima di essere spadellata. In questo modo la superficie della pasta esposta
all’aria si asciuga un po’ e il condimento di conseguenza si aggrapperà più
velocemente.
-
Assemblaggio piatto cuocere i maccheroni in abbondante
acqua salata ( come descritto sopra), scolarli, versarli nella padella con il
condimento della coda e mentre a si salta la pasta aggiungere qualche foglia di
maggiorane e a piacimento del parmigiano grattugiato. Servire.
martedì 27 febbraio 2024
IL MIO RAGU': come e perché.
Il ragù è una salsa che nella sua semplicità sposa il sapore
deciso della carne alla delicatezza delle verdure e durante una cottura a fuoco
dolce, lentamente sono estratte e concentrate le loro essenze.
Ingredienti per il ragù sono: la carne rosolata, la base
aromatica di verdure per il soffritto, il concentrato di pomodoro e ossa con
midollo ricche di cartilagine per la cottura, del rosmarino per la finitura e ovviamente
olio extra vergine e sale.
Un pezzo di carne con le caratteristiche giuste per questa
preparazione è la corona: ricca di tessuto connettivo, grasso e una fibra molto
saporita; è un taglio che si trova nel collo del vitello adulo, adatto a lunghe
cotture.
La carne va macinata
abbastanza grossa e rosolata separatamente dal soffritto di verdure, in una padella
con dell’olio caldo. Deve essere ben fredda onde evitare la perdita eccessiva
di liquidi, infatti, all’aumentare della temperatura le cellule di cui è
composta si rompono perdendo il loro contenuto di liquido che inevitabilmente va
sprecato. Questa fase della rosolatura è fondamentale per generare la reazione
di Maillard, una crosticina bruna sulla parte esterna del macinato, che una
volta insieme al soffritto e agli altri ingredienti nella pentola, si scioglie
donando gusto aroma e sapore al ragù. È importante girare meno possibile la carne
e lasciare che si formi questa crosticina sulla parte a contatto con l’olio
caldo, mescolando troppo si potrebbe sminuzzare il macinato trasformando in
seguito il ragù in una poltiglia di carne.
Le verdure: sedano, carote e cipolle; tagliate in piccoli
cubetti sono messe nella pentola e mescolate molto bene con l’olio, utile a non
farle attaccare al fondo e a distribuire omogeneamente il calore durante la
preparazione del soffritto.
In una prima fase si può usare anche il coperchio così da poter sfruttare sotto
forma di vapore l’acqua contenuta nelle verdure per una cottura più uniforme. Dopo
alcuni minuti al soffritto si aggiungono le ossa. Il midollo contenuto e le
cartilagini di cui sono ricoperte contribuiscono al sapore e alla capacità
della salsa di legarsi alla pasta, perché ricche di sostanze emulsionanti. Non
esagerare con il midollo perché potrebbe appesantire la preparazione dato il
suo alto contenuto di grasso con un inteso sapore.
Unire la carne rosolata nella pentola del soffritto. I succhi
fuoriusciti dalla carne che si sono attaccati al fondo della padella andranno
deglassati aggiungendo acqua e il concentrato di pomodoro che ha potere di
sciogliere con estrema facilità le sostanze fissate al fondo. Altro importante
funzione del concentrato è di avere capacità addensante e di stabilizzante di
emulsioni che rende più facile al ragù
di legarsi e insaporire la pasta. Deglassato il fondo della rosolatura, versare
il liquido ottenuto nella pentola dove già si trovano la carne, il soffritto e
le ossa; aggiungere dell’acqua, lasciando parte della carne scoperta, salare,
mescolare delicatamente e lasciare cuocere per circa 2/3 ore a fuoco moderato.
Attenzione a non farlo cuocere troppo. Durante questo tempo di cottura l’acqua
evapora, e il ragù si concentra nei sapori, trasformandosi in una salsa corposa.
Terminata
la cottura, si fa raffreddare più velocemente possibile e si
conserva in frigorifero.
Ultimo
accorgimento, come per il brodo
è di lasciarlo almeno un giorno in frigorifero. Durante questa fase di riposo gli ingredienti si
stabilizzano facendo maturare il ragù nel sapore e nella consistenza.
Si passa poi alla fase della finitura: cuocere la pasta,
unire al ragù nella padella, spolverare con un pizzico di parmigiano che contribuisce
a esaltare il sapore del ragù. Solo in fine mettere il rosmarino che dona un
tocco aromatico al piatto; aggiungerlo durante la cottura del ragù sarebbe
perfettamente inutile perché con la lunga cottura perderebbe freschezza e
aromaticità. In fine saltare tutto e mangiare.
giovedì 18 gennaio 2024
IL BRODO: limpido saporito buono.
Per ottenere un brodo di carne limpido come
l’acqua occorre osservare alcune semplici regole imposte dalla composizione
chimica degli ingredienti.
Occorreranno la carne e
una base aromatica data da verdure, spezie ed erbe. La carne è importante che sia ricca di fibra, ma non meno rilevante
sono il tessuto connettivo e il grasso. La fibra muscolare e il grasso
donano sapore, mentre il collagene contenuto nel tessuto connettivo
contribuisce a dare corpo al brodo; le verdure, quali il sedano, le carote e la
cipolla ed eventuali spezie ed erbe aromatiche, ad esempio pepe in grani e
foglie di alloro, donano al brodo un sapore rotondo e fresco.
Prima di tutto l’acqua,
per ottenere un brodo chiaro è importante che sia fredda e la proporzione è di
due tre volte il peso della carne. La sua funzione è di estrarre le sostanze
contenute nella carne che danno sapore. L’estrazione di queste molecole
aromatiche deve avvenire lentamente e a una temperatura che sale gradualmente e
il brodo non deve mai raggiungere il pieno bollore per evitare la perdita di
limpidezza.
Salendo la temperatura dell’acqua fa si che alcune proteine comincino a denaturarsi, poi a coagularsi e fuoriuscendo dalla carne, una parte si adagerà sul fondo e le pareti della pentola e le altre si uniranno formando una schiuma biancastra in superficie.
Queste impurità che affiorano e si compattano, in questa prima fase della preparazione del brodo vanno schiumate di tanto in tanto, fino a rendere pulita la superficie.
Una
vota raggiunta la temperatura giusta è fondamentale non farlo bollire
vivacemente, perché le proteine fuoriuscite dalla carne contengono sostanze che
gli permettono di formare un’emulsione stabile con le molecole di grasso
affiorate in superficie e il composto che si forma rende torbido il brodo in maniere irreversibile.
Sulla pentola non va usato
il coperchio: questo rallenta eccessivamente la concentrazione del brodo, inoltre
rende più difficoltoso togliere la schiuma superficiale perché meno compatta a
causa della scarsa evaporazione.
Veniamo adesso agli altri ingredienti che occorrono per la preparazione di un brodo di carne: le verdure, le erbe aromatiche e spezie. Il sedano e le carote si lavano e tagliano in pezzi grossolani tenendo conto che più si taglia in pezzi piccoli, maggiore e più veloce è il rilascio di sostanze aromatiche. La cipolla non si sbuccia, si lava, si taglia a metà e poi si fa bruciare la superficie bianca del taglio, sopra a una piastra o una padella antiaderente posta sul fuoco. La buccia e la bruciatura donano al brodo un inteso colore ambrato in più la bruciatura conferisce una nota leggermente amarognola. In un secondo momento si aggiungono le foglie di alloro e il pepe in grani. Le verdure, le erbe aromatiche e le spezie sono molto delicate ed è inutile aggiungerle insieme alla carne all’inizio della preparazione, tutto questo tempo di cottura azzera il loro apporto aromatico, quindi si aggiungono quando il brodo ha superato la metà del tempo di cottura.
Per il sale bisogna
fare molta attenzione perché sia la carne sia le verdure cuocendo rilasciano
sostanze che danno sapidità al brodo. Di sale se ne può aggiungere il 30% della
quantità che si mette normalmente, poi quando è quasi pronto, si assaggia e si
aggiusta.
Ogni tanto durante la
cottura va ripulita la parte superiore dalle varie impurità che vengono a
galla. Comunque dopo un paio d’ore di cottura non ci sono tante impurità,
affiora solo il grasso sciolto, fuoriuscito dalla carne. Il grasso si può
togliere agevolmente dalla superficie una volta che il brodo ò stato filtrato e
raffreddato.
Infine si filtra
utilizzando un panno fino, si fa raffreddare più velocemente possibile e si
conserva in frigorifero.
Ultimo accorgimento una volta che si filtra è
di lasciarlo almeno un giorno in frigorifero, in questo modo si matura e assume
un sapore rotondo e una consistenza corposa, quindi è sempre meglio preparare
il brodo almeno un giorno prima del suo utilizzo.
Oltre ad attingere alla mia preziosa esperienza, per scrivere questo post, ho consultato i seguenti testi:
- Il cibo e la cucina di Harold McGee, Ricca editore
- La scienza della carne di Dario Bressanini, Gribaudo editore.
domenica 3 gennaio 2021
Io cuoco
La coerenza al servizio della ragione.
Il mestiere del cuoco non è semplice da esercitare ed è quotidianamente travisato. Si pensa che il cuoco debba stare costantemente sul palcoscenico; fingendo di non sapere che il suo posto è dietro le quinte del ristorante: nella cucina. Stare sempre sotto i riflettori potrebbe far piacere, ma ritengo che sia importante svolgere questo mestiere in tutta serenità, a debita distanza dalle luci della ribalta.
Nel tempo il mio approccio al cucinare si è mutato e tante convinzioni che avevo in passato, oggi non le ho più. Il modo di lavorare era dettato dal fatto che molto spesso in cucina i metodi di lavoro sono tramandati e si esegue una ricetta in modo automatico come un automa senza chiedersi perché e cosa avviene facendo una determinata operazione: l’importante è che il piatto sia buono; certamente se una ricetta funziona il risultato dopo anni che è eseguita, è garantito. Oggi rispetto al passato sento che qualcosa è cambiato in me e non mi basta più, essere un esecutore di ricette, ma voglio capire quello che sto facendo per avere i mezzi e le conoscenze appropriate per cambiare e migliorare, la ”cucina”.
La mia idea di cuoco è di essere una a persona semplice, capace di avere un approccio scientifico al mio lavoro così da comprendere quello che sto facendo e di essere pronto a rimettere in discussione le mie conoscenze qualora ci siano delle ragioni logiche in nuovi modi di lavorare. Solo la passione che da tanti è decantata non basta a far la differenza tra una persona che cucina ed essere un cuoco. La passione è come la benzina di un’auto: è la stessa per tutti motori, ma cambiano di molto i risultati se utilizzata in un motore con elevate prestazioni tecniche o in quello di un’utilitaria.