giovedì 11 settembre 2014

IL PANE secondo me.


Unico, neutro, senza qualità.




E ‘ questo che mi viene da pensare dopo anni che mi dedico con un’empirica e personale ricerca alla conoscenza del pane, magia resa possibile unendo due elementi quali la farina e l’acqua, coniugati con un terzo, figlio della loro maturazione e integrazione con il mondo che li circonda: Il lievito.
Unico come cibo perché non esistono altri cibi che possono evocare la sua bontà nella semplicità dei suoi elementi. Evocato da sempre come giusto compagno utile per accompagnare altri cibi che trovano in lui un punto di riferimento neutro e al disopra delle parti, perché pane è solo quel cibo prodotto con acqua farina senza aggiunta di altri elementi che potrebbero alterare la sua neutralità cambiando la funzione di elemento centrale del mangiare. La tendenza odierna come in tutti i campi della gastronomia è di un esasperato manierismo culinario che porta a stravolgere ogni cosa con interpretazioni spesso personali ed eccessivamente stravaganti dettate solo dalla voglia di stupire con effetti speciali privi di contenuti, quindi meglio tenere un basso profilo dettato dalla convinzione che la semplicità e l’immediatezza delle cose donano contenuto a quello che si produce.

Si potrebbero assegnare tante qualità al PANE, ma servirebbe solo a parlarne e secondo me è meglio mangiarlo che parlarne troppo con il rischio di morire di fame!